Dopo il successo di Viviani Varietà, Massimo Ranieri e Maurizio Scaparro affrontano ancora una volta il grande drammaturgo Raffaele Viviani con Teatro del Porto.
Una produzione Compagnia Gli Ipocriti.
Trama
Esiste in alcuni di noi la memoria storica o il lontano ricordo di una Napoli vissuta mentre già stava cambiando. Questa preziosa memoria è stata, per Maurizio Scaparro e Massimo Ranieri, il primo filtro, ma anche lo stimolo, dopo la felice esperienza di Viviani Varietà, per continuare a lavorare su un nuovo spettacolo che potesse avere come testimonianza di questo mondo, così ricco, la figura stessa di Raffaele Viviani. Attraverso il suo teatro (particolarmente quello degli atti unici), le sue parole, il suo canto scenico, Teatro del Porto privilegia così quel vitalissimo giacimento culturale e musicale che era la Napoli dei quartieri, quella parallela urbana (aperta all’influenza e alle commistioni con il teatro e il Varietà europeo) e di un altro sud che premeva sulla città.
Note di regia
“Teatro del Porto è nato pensando a uno spazio neutro sospeso, uno spazio che favorisse lo scambio di conoscenza e di speranze che veniva dal mare e dove vorremmo che Raffaele Viviani ci portasse per mano attraverso il suo teatro e la sua musica per ricordare sogni e delusioni di una grande città, e per accompagnarci verso un futuro già cominciato scoprendo, anche grazie a lui, parole vecchie e nuovi significati come mediterraneo, emigrazione e, con un po’ di ottimismo, anche cultura e teatro”.
Maurizio Scaparro