TERZO ATTO
Dieci storie proprio così è una ‘ragionata’ provocazione contro quella rete mafiosa, trasversale e onnipresente, che vorrebbe sconfitta la coscienza collettiva, la capacità di capire e reagire. È lo svelamento dei complessi legami che si intrecciano tra economia ‘legale’ ed economia ‘criminale’, legami che uccidono il libero mercato e minacciano gravemente il nostro futuro.
Siamo partite nel 2012 scavando nella memoria, per ricordare chi ha combattuto le mafie. Questo inizio costituisce l’ossatura imprescindibile della nostra esperienza. Da allora abbiamo viaggiato in tutta Italia, approfondendo il tema della lotta alla criminalità organizzata grazie all’aiuto di alcune università italiane e ai tanti testimoni che ci hanno raccontato le loro storie. Sono più di cinquanta le persone che abbiamo conosciuto e cogliamo l’occasione per ringraziarle: sono stati incontri importanti, ci hanno permesso di accrescere la nostra consapevolezza.
Per questa ragione abbiamo deciso di concentrarci sul presente, su ciò che accade ora e su quello che ognuno di noi può realmente fare, assumendoci la responsabilità di un cambiamento faticoso, difficile ma irrinunciabile. Abbiamo approfondito il tema della scelta. La criminalità organizzata si sta appropriando della nostra economia e noi non ce ne siamo accorti? È una forma di distrazione di massa o siamo complici? Cambia la logica del merito, del diritto, cambiano le regole del profitto e del mercato e siamo incapaci di reagire, ammutoliti e stanchi. Abbiamo tracciato il profilo di personaggi collusi, grazie alla loro complicità le mafie hanno potuto infiltrarsi in tutti i settori dell’economia. E non solo di quella. Ma non è con il disincanto che possiamo combatterli. Non è l’assenza di impegno a salvarci. Per fortuna c’è chi si oppone, rischia, denuncia, indica alternative fattibili a questo degrado. C’è chi sceglie.
Vogliamo raccontarvi un’Italia poco conosciuta: il sindaco che combatte le logiche mafiose che intossicano la sua città, il commercialista che contrasta il rapporto tra aziende e denaro sporco, il giornalista, il collaboratore di giustizia, il testimone. Vogliamo farvi conoscere le strategie di impegno di un gruppo di liceali, la sfida di alcuni imprenditori, vogliamo mostrarvi un’Italia viva: aziende, università, comunità che ci propongono un modo diverso di concepire le risorse economiche, gli spazi comuni, la nostra stessa esistenza. Possiamo farlo anche noi. Stare insieme, in teatro, può aiutarci a imparare.
GIULIA MINOLI
34 anni, sposata con due figlie. Laureata in filosofia con una tesi sulla lingua dei segni, da subito si specializza nella comunicazione. Studia sceneggiatura a New York e fonda The Co2 Crisis Opportunity Onlus, un’organizzazione impegnata nel settore della comunicazione sociale, attraverso laboratori di formazione ai mestieri del settore audiovisivo, musicale, teatrale, rivolti a studenti e giovani che vivono realtà sociali disagiate. In Brasile, nella favela di Rocinha, con il documentario Tanti occhi e una sola storia, in Libano, con un gruppo di filmmaker libanesi, produce Le Palestiniadi. A L’Aquila, dopo il terremoto, produce Memory hunters: prodotto finale dei ragazzi aquilani che hanno partecipato al corso di Gianfranco Rosi. Nel 2007 la sua vita si sposta al Teatro di San Carlo di Napoli. Cura l’archivio, poi, come responsabile dei progetti speciali, coordina e organizza Memus, il museo del teatro che unisce tradizione e tecnologia, creando un archivio digitale, a disposizione del pubblico. Al San Carlo, nell’ambito dei progetti educational, nasce Dieci storie proprio così, uno spettacolo che oggi è diventato un progetto: Il palcoscenico della legalità.
EMANUELA GIORDANO
Autrice e regista, studia all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e all’Università La Sapienza, al corso di drammaturgia tenuto da Eduardo De Filippo. Inizia scrivendo e conducendo trasmissioni per Radio 3 Rai e per la Terza Rete Rai Tv. Scrive e dirige, tra le altre, per Lella Costa, Maddalena Crippa, Lina Sastri, Tosca, Lucrezia Lante della Rovere, Anna Galiena, Mascia Musy, Isabella Ragonese. Dal 2013 al 2015 è Direttrice del sistema Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea di Roma. Insegna scrittura creativa alla scuola di drammaturgia di Dacia Maraini. Collabora alla scrittura teatrale con Lidia Ravera. Ha insegnato al Corso magistrale dell’Università La Sapienza metodi di teatro integrato per persone con problemi mentali o disagi sociali. I suoi Film Documentari sono stati premiati e ospitati nei più importanti festival italiani ed europei. L’ultimo, Il Ghetto di Venezia, è stato presentato al Festival del Cinema di Venezia, a Londra, Ginevra, Atlanta, Gerusalemme, Roma. Dal 2011 collabora al progetto Il palcoscenico della legalità come autrice con Giulia Minoli e regista degli spettacoli Dieci storie proprio così e Aspettando il tempo che passa. Come formatrice lavora negli istituti penitenziari minorili e nelle scuole.