12 Dic 2017 - 17 Dic 2017
Carlo Cecchi
Angelica Ippolito
Gigio Morra
Roberto Trifirò
di Luigi Pirandello
e con Federico Brugnone, Davide Giordano, Dario Iubatti, Matteo Lai, Chiara Mancuso, Remo Stella
scene Sergio Tramonti
costumi Nanà Cecchi
luci Camilla Piccioni
assistente alla regia Dario Iubatti
assistente scenografa Sandra Viktoria Müller
adattamento e regia Carlo Cecchi
produzione MARCHE TEATRO
sostenuto da MiBACT, Comune di Ancona, Regione Marche
foto di scena Matteo Delbò
Orari 20.45, domenica ore 15.45

Lo spettacolo ha una durata di un'ora e 30 minuti, atto unico.
Prezzi Intero
Platea 34€ - Palco 26€ - Galleria 18€

Ridotto Over 60
Platea 30€ - Palco 22€ - Galleria 16€

Ridotto Under 26
Platea 22€ - Palco 17€ - Galleria 13€

Ridotto Soci Unicoop Firenze
Platea 26€ - Palco 19€ - Galleria 14€
Quando:
12/12/2017 - 20:45–21:45
2017-12-12T20:45:00+01:00
2017-12-12T21:45:00+01:00

Le maschere, la follia e il teatro nel teatro. Carlo Cecchi è Enrico IV di Luigi Pirandello, uno studio sul significato della pazzia e sul rapporto, complesso e inestricabile, tra personaggio e uomo, finzione e verità.
Non a caso, infatti, Pirandello non svela mai il vero nome del personaggio di Enrico IV, che finisce vittima dell’impossibilità di adeguarsi a una realtà che non gli si confà più, stritolato nel modo di intendere la vita di chi gli sta intorno.
Una produzione Marche Teatro.

Trama

Carlo Cecchi con Enrico IV torna a Luigi Pirandello dopo i memorabili allestimenti di L’Uomo, la bestia e la virtù e Sei personaggi in cerca d’autore. Il primo portato in scena nel 1976 con innumerevoli riprese fino al 1991, quando ne ha anche curato un’edizione televisiva, il secondo, segnato da un grande successo, con quattro stagioni di tournée (dal 2001 al 2005) e numerosi premi vinti.

La critica, nell’applaudire il protagonista, sia come regista che come interprete nei due allestimenti, ha sottolineato la modernità, la freschezza, l’ironia, l’essenzialità, che sono caratteristiche fondamentali di Cecchi, e che contribuiscono a rendere gli spettacoli acuti e sorprendentemente ironici, di folgorante semplicità.

Enrico IV è una pietra miliare del teatro pirandelliano e della sua intera poetica, dato che porta in scena i grandi temi della maschera, dell’umorismo, dell’identità e del rapporto tra forma e vita, sullo sfondo della contraddittorietà tragicomica della nostra esistenza. Il testo narra la vicenda di un uomo che da circa vent’anni veste i panni dell’imperatore Enrico IV – prima per vera pazzia, poi per abile inganno per simulare una nuova vita, e infine per drammatica costrizione e diventa così l’emblema del legame pirandelliano tra maschera e realtà.

Un nobile, infatti, aveva preso parte a una mascherata in costume nella quale impersonava Enrico IV; alla messa in scena prendevano parte anche Matilde, donna di cui era innamorato, ed il suo rivale in amore Belcredi. Quest’ultimo disarcionò Enrico IV, il quale nella caduta battè la testa e si convinse di essere realmente il personaggio storico che stava impersonando. Dopo dodici anni, però, Enrico guarisce e comprende che Belcredi lo ha fatto cadere intenzionalmente per sottrargli Matilde…

Note di regia

“Con Pirandello ho un rapporto doppio: lo considero, come tutti, il più grande autore italiano. E anche il più insopportabile. Ma Pirandello è un punto focale, un nodo centrale nella tradizione del teatro italiano e va affrontato col rispetto che gli si deve”.

Carlo Cecchi