La maschera, l’umorismo, l’identità tra forma e vita, evidenziano nel contempo la contraddittorietà tragicomica dell’esistenza umana. Franco Branciaroli continua la sua indagine sui grandi personaggi del teatro portando sulla scena l’Enrico IV. Considerato il capolavoro teatrale di Pirandello insieme a Sei personaggi in cerca di autore, l’opera è uno studio sul significato della pazzia e sul tema, caro all’autore, del rapport, complesso e inestricabile tra personaggio e uomo, finzione e verità. Non a caso, infatti, Pirandello non svela mai il vero nome del personaggio di Enrico IV, che finisce vittima dell’impossibilità di adeguarsi ad una realtà che non gli si confà più, stritolato nel modo di intendere la vita di chi gli sta intorno.
La storia
Un nobile prende parte ad una mascherata in costume nella quale impersona Enrico IV; alla messa in scena prendono parte anche Matilde, donna di cui è innamorato, ed il suo rivale in amore Belcredi. Quest’ultimo disarciona Enrico IV, il quale nella caduta batte la testa e si convince di essere realmente il personaggio storico che stava impersonando. Dopo dodici anni Enrico guarisce e comprende che Belcredi lo ha fatto cadere intenzionalmente per sottrargli Matilde…