Un dialogo immaginario tra Thomas Mann e Hermann Hesse, Rosa Luxemburg, Albert Camus e Antonio Gramsci sul tema della posizione dell’artista (quando si trova) di fronte all’oppressione. Quando un artista prende posizione contro un regime autoritario, quali sono le conseguenze per la sua vita e il suo lavoro? Exils intérieurs risponde a queste e ad altre domande combinando brani musicali, proiezioni di film di Amos Gitai come Berlin-Jerusalem, Kippour, Lullaby To My Father, Promised Land, Tsili e lettura di vari testi a cura di Natalie Dessay, Pippo Delbono, Jerome Kircher, Markus Gertken, Hans-Peter Cloos, Talia Di Vries.
Note
“Combinando brani musicali, proiezioni di film e lettura di vari testi, Exils intérieurs è un dialogo immaginario tra Thomas Mann e sua moglie Katia, Rosa Luxemburg, e Albert Camus sul tema della posizione dell’artista (quando si trova) di fronte all’oppressione. Quando un artista prende posizione contro un regime autoritario, quali sono le conseguenze per la sua vita e il suo lavoro?
Nel 1936 Thomas Mann viveva ormai da tre anni in esilio volontario in Svizzera. Ma non aveva fatto assolutamente nessuna dichiarazione pubblica riguardo alla politica. Si era persino rifiutato di partecipare al Congresso degli scrittori per la difesa della cultura, sebbene suo fratello Heinrich vi avesse svolto un ruolo importante.
Poiché era senza dubbio il più eminente scrittore tedesco del suo tempo, era stato spinto da entrambe le parti a prendere posizione. I nazisti insistettero perché tornasse in Germania e lasciarono intendere che le sue idee inconcepibili sulla libertà sarebbero state ignorate se avesse detto una parola di lode verso il Führer. Gli antifascisti lo pregarono di unirsi a loro. Nel 1936 decise di esprimersi sul tema dell’antisemitismo nazista. Il giorno successivo è stato privato della sua nazionalità tedesca ed è diventato apolide.”
Odile Quirot
Spettacolo in francese, italiano e tedesco, con sottotitoli in italiano.