FRONTE DEL PORTO

3 Mar 2020 - 4 Mar 2020
Daniele Russo
di Budd Schulberg
traduzione e adattamento Enrico Ianniello
e con Emanuele Maria Basso, Antimo Casertano, Antonio D’Avino, Sergio Del Prete, Francesca De Nicolais, Vincenzo Esposito, Ernesto Lama, Daniele Marino, Biagio Musella, Pierluigi Tortora, Bruno Tràmice
scene Alessandro Gassmann
costumi Mariano Tufano
luci Marco Palmieri
videografie Marco Schiavoni
musiche Pivio e Aldo De Scalzi
sound designer Alessio Foglia
aiuto regia Emanuele Maria Basso
uno spettacolo di Alessandro Gassmann
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
foto di scena Mario Spada
durata 2 ore e 15 minuti circa, intervallo compreso
Orari 20.45, domenica 15.45
Prezzi Intero
Platea 37€ - Palco 29€ - Galleria 21€

Ridotto Over 60
Platea 33€ - Palco 26€ - Galleria 18€

Ridotto Under 26
Platea 22€ - Palco 18€ - Galleria 13€

Ridotto Soci Unicoop Firenze
Platea 30€ - Palco 24€ - Galleria 17€
Quando:
03/03/2020 - 20:45–22:30
2020-03-03T20:45:00+01:00
2020-03-03T22:30:00+01:00

Dopo Qualcuno volò sul nido del cuculo, Alessandro Gassmann dirige di nuovo Daniele Russo nella riscrittura di una storia “cinematografica” di Elia Kazan con Marlon Brando (otto oscar nel 1954): l’adattamento teatrale firmato da Enrico Ianniello di Fronte del porto. Lo spettacolo ci trascina nella Napoli di quasi 40 anni fa: i colori della moda sono sgargianti, la sonorità è quella dei film dell’epoca e un cast di 12 attori porta in scena un racconto corale dalla forte carica emotiva e sociale, fatta di relazioni intense e rabbiose e di atmosfere cariche di suspense.

Note di regia

Credo che in questo momento in questo Paese non ci sia storia più urgente da raccontare di Fronte del Porto. Una comunità di onesti lavoratori sottopagati e vessati dalla malavita organizzata, trova, attraverso il coraggio di un uomo, la forza di rialzare la testa e fare un passo verso la legalità, la giustizia, la libertà. Cerco sempre di ricostruire mondi credibili nei miei spettacoli, pensando a ogni tipo di pubblico, nella convinzione che ora come non mai il teatro debba essere arte popolare, di difficile esecuzione, ma di semplice fruizione.

Alessandro Gassmann