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50121 Firenze
Un testo amaro, comico e crudele, specchio di una società “malata di menzogna”. Gabriele Lavia dirige Il berretto a sonagli con protagonista l’umile scrivano Ciampa, che ricorre alla follia per mantenere la facciata di rispettabilità del suo infelice matrimonio. La verità non può trovare casa nella società umana. Solo un pazzo può dirla.
Lavia – qui insieme a Federica di Martino – è una delle voci più appassionate del teatro del Nobel siciliano. Nella sua lettura siamo di fronte al primo esempio radicale di teatro italiano “espressionista”, un espressionismo feroce che vuole rappresentare una società malata di menzogna. In scena, quindi, un vecchio fondale e pochi elementi, relitti di un salottino borghese, dove viene rappresentato un pezzo di vita di una famiglia perbene che fa i conti con l’assillante angoscia di dover essere per gli altri.