Via della Pergola 12/32
50121 Firenze
Foto Giulia Cerri
Il re muore di Eugène Ionesco è l’ultima regia del Maestro Maurizio Scaparro.
Un lavoro più che mai necessario, con protagonista Edoardo Siravo e con le musiche del premio Oscar Nicola Piovani.
Il testo di Ionesco non è un’allegoria. Come la maggior parte delle opere del Teatro dell’Assurdo, è un’immagine poetica della condizione umana. Si direbbe che l’autore abbia assorbito alcune linearità formali di Beckett e alcune ritualità di Genet.
Una commedia profonda e quanto mai necessaria per cercare di portare un po’ più di consapevolezza in un momento storico come questo, in cui la pandemia e la guerra hanno lasciato e stanno lasciando tuttora segni molto forti nelle nostre coscienze.
Trama
Il regno di Bérenger è ormai alla deriva e quello che dovrebbe essere un re alla guida di un popolo è soltanto un uomo in decadimento. Le due regine, l’istitutrice Marguerite e l’amorevole Marie, dopo aver saputo dal medico che il re morirà, discutono su come informarlo. Bérenger apprende la notizia ma, nonostante il suo corpo manifesti forti segni di cedimento, non vuole accettare che la sua ora è vicina e tenta in tutti i modi di convincere gli altri.
Solo quando scopre che i suoi poteri non lo assistono più, realizza che il suo tempo sta per scadere e acconsente che venga celebrato il rito di preparazione alla sua morte.
Note di regia
“Ritengo che sia quanto mai necessario mettere in scena un testo di questo peso per cercare di portare un po’ più di consapevolezza nell’animo delle persone in un momento storico come questo.
Pandemia e guerra stanno lasciando un segno molto forte nella nostra coscienza ed è per questo che il cast che ho riunito e me, in quanto persone di cultura, abbiamo il compito di far riflettere e far rinascere il pubblico attraverso una storia che sembra essere stata scritta ieri. Il re muore.”
Maurizio Scaparro