Una fabbrica documentaria liberatoria ed esultante tra teatro e quadri visivi.
Dodici giovani attrici e attori interpretano interno/esterno diretto da Charles Chemin. L’idea di base dello spettacolo nasce dall’atto unico Interno di Maurice Maeterlinck e vede anche la presenza di brani scritti dal gruppo di lavoro. Esplorano la sete di libertà dell’uomo di fronte al proprio destino, in un respiro comune e in un tempo sospeso. Ma recitano anche un’altra commedia all’interno della commedia, con i loro testi: stupide delusioni e una sana dose di autoironia.
Avere vent’anni negli anni Venti del Duemila. È la vera storia di questi giovani che sono usciti da una scuola nazionale di teatro in Italia con un diploma in tasca, ma hanno terminato la loro formazione e hanno iniziato la loro vita professionale confinati individualmente a causa di una pandemia. Al confine fantastico tra realtà e finzione, Charles Chemin discute con questi giovani artisti sul loro futuro, le loro paure, i loro sogni.