
GIUSEPPE BATTISTON in WINSTON vs CHURCHILL di Carlo G. Gabardini e con Maria Roveran regia PAOLA ROTA
Churchill incarna il primato della politica e umanamente è un eccesso in tutto: tracanna whisky, urla, sbraita, si lamenta, ma senza mai arrendersi, fuma sigari senza sosta, tossisce, detta ad alta voce bevendo champagne, si ammala, comanda ma ascolta, è risoluto ma ammira chi è in grado di cambiare idea, spesso lavora sdraiato nel letto, conosce il mondo ma anche i problemi dei singoli, ha atteggiamenti e espressioni tranchant, e battute che sembrano tweets:
“Gli italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre”
Giuseppe Battiston incontra la figura di Churchill, la porta in scena, la reinventa, indaga il mistero dell’uomo attraverso la magia del teatro, senza mai perdere il potente senso dell’ironia
“Meglio fare le notizie che riceverle, meglio essere un attore che un critico”
Di tutto questo parla il testo di Carlo G. Gabardini, che mostra Churchill in un presente onirico in cui l’intera sua esistenza è compresente e finisce per parlare a noi e di noi oggi con una precisione disarmante.