“L’uomo è una piccola anima che porta un cadavere” Epitteto
Lear, liberamente ispirato a William Shakespeare, regia di Roberto Bacci e drammaturgia di Stefano Geraci e dello stesso Bacci, è una gigantesca metafora della condizione umana. Crudeltà, tradimenti, brama di potere, ambizione, sono giocati quasi a viso aperto, come se la vicenda di un re che divide il suo regno tra le figlie desse il via libera ai più bassi istinti, conducendo vittime e carnefici, usurpatori, folli e diseredati inevitabilmente, tutti, verso un finale di morte.
Lear qui lo interpreta l’attrice Silvia Pasello. Lear e non “Re” Lear: non è un uomo o una donna, è semplicemente un essere umano, in un’interpretazione che riesce a trasmettere, senza forzature, sia elementi del maschile che del femminile. Con lei, su un palcoscenico attraversato da 7 sipari che, col loro continuo movimento, stabiliscono il perimetro del rapporto con il pubblico, gli altri sette attori si dividono altri due piani recitativi: i personaggi della storia e le Maschere, pensate come servi di scena, testimoni attivi di quanto accade, ombre dei personaggi, ma anche sorta di spettatori autorizzati a stare sul palco, a vivere da vicino quello che accade, come fossero un collegamento emotivo con chi sta in platea.
“È il racconto del viaggio dell’anima malata di un Re”, spiega Roberto Bacci, “che si perde nella storia di un mondo che essa stessa ha creato, un mondo di ingiustizie, guerre, tradimenti. Lear è un personaggio che incarniamo ogni volta che, privi di una reale consapevolezza di noi stessi, ci affidiamo alle fragili, ambiziose e pericolose esistenze degli altri … E così, nudi ed indifesi, affrontiamo la tempesta della nostra e dell’altrui storia”.
Lo spettacolo, che ha debuttato con successo al Teatro Era di Pontedera, nell’ottobre 2016 sarà alle Olimpiadi del Teatro di Wroclaw, nell’ambito di Wroclaw Capitale Europea della Cultura 2016. Farà, inoltre, parte del grande evento estivo pensato dal Teatro della Toscana per Firenze e Scandicci: SHAKESPEARE SHAKER, da metà giugno a metà luglio un mese di lavoro sul Bardo, nel 400° anniversario della sua morte.