Alessandro Gassmann incontra Ottavia Piccolo e il “dramma proletario” dolente e contemporaneo scritto da Stefano Massini. Ispirato a una storia vera, 7 minuti racconta della lotta di un gruppo di operaie tessili di Yssingeaux, nell’Alta Loira, in Francia. Il fatto di cronaca risale al gennaio 2012 e ha riempito i giornali d’Oltralpe: undici donne si riuniscono per decidere se accettare la riduzione di 7 minuti nella pausa. “Su quella riunione ho costruito tutto – dice Massini – e con grande passione, perché́ mi sembrava straordinario ritrarre in scena il mosaico estremo di quel conclave tutto di donne, chiamate a votare “sì o no” non solo alla propria sorte, ma anche a quella di chissà̀ quante altre fabbriche nell’Europa della grande crisi.” Ottavia Piccolo rappresenterà̀, tra questi undici caratteri, la possibilità̀ di resistenza, il tentativo di far prevalere nel caos la logica, la giustizia, una sorta di “madre coraggiosa” che tenta di indicare una via alternativa. Calibrato sul serrato dibattito de La parola ai giurati di Reginald Rose, trasposto al cinema da Sidney Lumet, 7 minuti ha un linguaggio vero, asciutto, credibile, coinvolgente, attento e preciso nel descrivere i rapporti ed i percorsi di vita di undici donne, madri, figlie, tutte diverse tra loro, capaci di raccontarci una umanità̀ che tenta disperatamente di reagire all’incertezza del futuro.
Note di regia
“Parliamo di lavoro, di donne, di diritti, lo faremo dando voce ed anima a undici protagoniste operaie che ci permetteranno di raccontare con le loro diverse personalità, le paure per il nostro futuro e per quello dei nostri figli, le rabbie inconsulte che situazioni di precarietà lavorative possono scatenare, le angosce che il mondo del lavoro dipendente vive in questo momento. […] Il disegno registico, come mia abitudine, si concentrerà sul tentativo di dare verità a queste anime, descrivendone, in una scenografia iperrealista, tutte le diversità, emozioni, incomprensioni, tentando, come sempre, di amplificare le emozioni già presenti nel testo.”
Alessandro Gassmann