LA FORZA DELL’AMORE
Musica Ribelle – La forza dell’amore è un percorso ideativo e creativo aperto, a più voci, intorno a un’idea-forte: realizzare un’opera sulla testimonianza artistica, politica e umana di Eugenio Finardi. Una nuova avventura per la Todomodo Music-All diretta da Pietro Contorno, di cui viene presentato un estratto di circa 40 minuti con, tra gli altri, Federico Marignetti e Massimo Olcese. Secondo un ormai consolidato iter produttivo, Musica Ribelle è nato artisticamente con la selezione del cast: il gruppo di attori/cantanti che danno vita all’opera è il risultato di tre workshop in collaborazione con la Fondazione Teatro della Toscana e il Teatro Goldoni di Livorno (oltre 600 i partecipanti). Questa cura nella preparazione rende Musica Ribelle un lavoro assolutamente sui generis nel panorama del teatro musicale italiano.
Cifra irrinunciabile della compagnia è la musica dal vivo. I brani di Eugenio Finardi, alcuni in versione originale, altri riarrangiati sotto la supervisione dello stesso Finardi, putano su sonorità progressive, punk, hip hop, techno, ma ci sono anche ballate e medley del primo decennio della carriera del più “ribelle” cantautore italiano. Ad esempio: Dolce Italia, Patrizia, Diesel, Voglio, Non è nel cuore, Un Uomo, Extraterrestre, La radio, e le immancabili La forza dell’amore e Musica Ribelle.
Una colonna sonora che di per sé rappresenta un affresco di un intero decennio, portata in scena da una delle realtà più significative del musical italiano, che ha prodotto quel Spring Awakening (tratto da Risveglio di primavera di Frank Wedekind) che ha infiammato anche il palco della Pergola nella scorsa stagione e ricevuto il premio come miglior musical alla IV edizione del Gold Elephant World – International Film and Musical Festival di Catania.
Trama
Milano, oggi. Un vecchio scantinato da tempo in disuso viene affittato da una street gang di giovani rapper, graffittari, dj per preparare un rave notturno. Lo occuperanno solo per una settimana, un periodo troppo breve per non insospettire l’attempato proprietario della cantina, il signor Hugo. In realtà quello non è il suo vero nome, ma quello dato a Lara93, giovanissima leader della gang, anche lei protetta da un soprannome di circostanza. Tra i due nasce subito uno scontro fatto di schermaglie verbali, che nasconde però una profonda curiosità reciproca. Con Lara93 c’è anche Katia, artista di strada, ecologista, macrobiotica, magneticamente attratta dall’amica. Arianna, ragazzina “bene” in fuga da casa e in cerca di una vera famiglia; Jenny e Nero, una coppia di giovani all’eterna ricerca i sballo ed emozioni forti, ma che nascondono storie di violenza domestica, sesso a buon mercato, sostanze e libertà precoce. Geppo è il nerd del gruppo. Internauta, hacker, innamorato del funky anni ’70, ma anche pusher di tutta la gang. Robin è il tuttofare del gruppo, nonché ladruncolo che fa del furto la propria forma di protesta. Infine un rapper/dj oscuro e taciturno. Tutti costantemente su di giri. Tutti immancabilmente armati di smartphone e tablet. Dopo una complicata trattativa con il proprietario, finalmente i ragazzi hanno le chiavi della cantina. Entrano quindi alla scoperta di un seminterrato pieno di polvere e cianfrusaglie e storie, tante storie.
Passano pochi secondi dall’uscita di scena della giovane gang che la porta del seminterrato si riapre per far entrare una figura dall’incedere incerto. Nel buio si accende uno zip. La figura inciampa, impreca, poi raggiunto un vecchio divano, sempre nella semioscurità, si sdraia recuperando qualcosa con cui coprirsi. Pochi istanti e irrompe una ciurma di ragazzi. Voci alte, discussioni animatissime. Si parla di politica e musica. Il primo del gruppo accende le luci al neon. Una luce fredda invade il luogo. É la stessa cantina ma ora siamo nel ’73, e quello è il covo di un collettivo politico, la sua sala prove, la sua stamperia, la sua radio libera. Vento, un ragazzo ribelle, sempre “contro”, impegnato politicamente ma anche un po’ superficiale e sognatore cui l’ortodossia va stretta, è il leader di un collettivo giovanile. Con lui Patrizia, giovane attivista di sinistra, cattolica, innamorata di Vento; Zerbo, l’amico del cuore, organizzatore della radio libera del collettivo e dei concerti della band di Vento. E poi Spillo, Lucio, Marco, e le femministe del collettivo, Paola, Anna e Carla, oltre ai musicisti. I ragazzi sono immersi, come molti della loro generazione, nelle utopie e nelle contraddizioni degli anni settanta, decennio che la nostra storia attraversa per intero. Sogni, amore, musica, impegno politico ma poi anche droga, P38, disillusione e fallimento.
Le storie dei due protagonisti, corrono in parallelo. Sette anni per Vento e il suo collettivo, sette giorni per Lara93 e il suo mondo di emarginati.
Note
“Dopo il successo di Spring Awakening, storia forte e intensa, è stato difficile individuare un titolo che fosse degno erede di quella esperienza artistica. Volevamo parlare ancora a quelle migliaia di ragazzi che ci hanno seguito per oltre due anni di rappresentazioni in mezza Italia. Volevamo parlare con loro, ma volevamo anche parlare ‘di’ loro, alle generazioni più mature. Volevamo una storia di ragazzi e ragazze, di uomini e donne, di politica, di poesia, amore, vita, musica. In questa ricerca è stato facile trovare Eugenio Finardi, gli anni ’70 e le migliaia di facce e storie di ragazzi incontrati in giro per l’Italia in questi anni. […] Musica Ribelle è un’opera che per i suoi contenuti e per la sua forza evocativa permette, in particolare in questo momento storico, di parlare un linguaggio di verità e di autenticità, sia alle nuove generazioni sia al pubblico tradizionalmente legato al teatro di prosa. Uno spettacolo emozionante, schietto, crudo, eseguito da un cast di grandissimo talento e un gruppo di musicisti, anch’essi attori, che suonano dal vivo. Il tutto in una cornice scenica essenziale ed efficace, in cui si inseriscono soluzioni di video grafica di alto impatto espressivo”.
Pietro Contorno
Ingresso libero su prenotazione online