RE LEAR

10 Gen 2020 - 2 Feb 2020
Glauco Mauri
Roberto Sturno
di William Shakespeare
traduzione Letizia Russo
riduzione e adattamento Andrea Baracco e Glauco Mauri
e con (in ordine alfabetico) Dario Cantarelli, Enzo Curcurù, Linda Gennari, Paolo Lorimer, Francesco Martucci, Laurence Mazzoni, Francesco Sferrazza Papa, Aurora Peres, Emilia Scarpati Fanetti, Aleph Viola
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
musiche Giacomo Vezzani, Riccardo Vanja
luci Umile Vainieri
video Luca Brinchi, Daniele Spanò
regia Andrea Baracco
produzione Compagnia Mauri Sturno, Fondazione Teatro della Toscana
foto di scena Filippo Manzini
Quando:
10/01/2020 - 20:45–22:30
2020-01-10T20:45:00+01:00
2020-01-10T22:30:00+01:00

TOURNÉE

Firenze Teatro della Pergola 10 – 19/1/2020
Roma Teatro Eliseo 21/1 – 2/2/2020

 

Glauco Mauri affronta per la terza volta Re Lear, la più titanica delle tragedie di Shakespeare: il primo allestimento nel 1984 e il secondo nel 1999, sue le due regie per un totale di 500 repliche.
Oggi, diretto da Andrea Baracco, debutta in prima nazionale alla Pergola.
Roberto Sturno è il conte di Gloucester, al suo fianco anche nelle due passate edizioni nel ruolo del Matto.

 

Eccomi qui per la terza volta, alla mia veneranda età, impersonare Lear. Perché? Mi sono sempre sentito non all’altezza a interpretare quel sublime crogiolo di umanità che è il personaggio di Lear. In questa mia difficile impresa mi accompagna la convinzione che per tentare di interpretare Lear non servono tanto le eventuali doti tecniche maturate nel tempo quanto la grande ricchezza umana che gli anni mi hanno regalato nel loro, a volte faticoso, cammino.

Glauco Mauri

Note di regia

Quello che mi ha sempre colpito di Re Lear, che è una delle tragedie più nere e per certi versi enigmatiche tra quelle di William Shakespeare, è che sotto quel nero sembra splendere qualcosa di incredibilmente luminoso e proprio questa luce sepolta dall’ombra la rende così affascinante. I tormenti di Lear, di Gloucester, i turbamenti di Edgar, i desideri di Edmund, i tremori e i terrori delle tre figlie del Re, Cordelia, Goneril e Regan, attraggono da sempre perché la complessità e in alcuni casi la violenza che produce il conflitto generazionale è per forza di cose universale.

Andrea Baracco