Riflessione semiseria sulla lingua toscana
Lo spettacolo presenta scene da matrimoni di due epoche diverse, i primi ‘900 e gli anni ’60 per evidenziare quei mutamenti linguistici che seguono gli inesorabili cambiamenti di un mondo, quello contadino delle terre toscane.
Anna Meacci ci accompagna in questo cammino, una sorta di Virgilio contemporaneo per indirizzare il nostro sguardo sui particolari linguistici cari alla lingua di Chiti, autore teatrale che più di altri ha coniugato quel sostrato dialettale definito ‘fiorentino rustico’ a una personale libertà di invenzione di una lingua ‘altra’ per certi versi fantastica e poetica.