Sì, ma la Masiero è un inedito omaggio di Testori a Lauretta Masiero, leggendaria soubrette dei migliori varietà degli anni ’50 e ’60, e attrice comica di grande successo negli anni successivi. È tutta qui la storia, che Gianluca Guidi attraversa con la grazia della sua comicità delicata. E con l’affetto di un figlio.
Testori ci racconta una storia delle sue, ambientata nella periferia milanese alla fine degli anni ’50, dove i giovani si dividono fra quelli che vanno a vedere la partita, e quegli altri, quei pochi, appassionati del varietà.
Sognatori, questi ultimi, frequentatori di palchi e di gallerie, protagonisti di pazienti attese all’uscita degli artisti, pronti a perdere una notte per un autografo e per un sorriso della prima donna.
In questa cornice disperata e poetica, un giovane commesso si innamora della Masiero e sfida il ridicolo e gli scherzi crudeli dei compagni, pur di avere un piccolo riconoscimento, un saluto dalla sua Lauretta.
Accompagnato dalle strepitose canzoni dei varietà dell’epoca che Massimiliano Gagliardi fa rivivere al pianoforte, lo spettacolo è un ritratto di una Milano che non c’è più, di facce e persone scomparse che hanno lasciato nella nostra memoria il segno indelebile del loro talento e della loro indomabile vitalità.