Tosca, il suono della voce, al museo del Bargello

Cortile del Museo Nazionale del Bargello
7 Set 2015
Confini e Sconfini di un Viaggio in Musica
Direzione Musicale Bubbez Orchestra
Regia Massimo Venturiello
Pianoforte, violoncello e voce Giovanna Famulari
Chitarre Massimo De Lorenzi
Contrabbasso Ermanno Dodaro
Batteria e percussioni Matteo Di Francesco
Sede dell'evento Cortile del Museo Nazionale del Bargello, Via del Proconsolo 4
Orari ore 21.15
Prezzi intero 15€ - ridotto 12€ (over 60, under 26, abbonati Pergola, soci UniCoop Firenze)
Quando:
07/09/2015 - 21:15–22:45
2015-09-07T21:15:00+02:00
2015-09-07T22:45:00+02:00
Dove:
Cortile del Museo Nazionale del Bargello
Via del Proconsolo
4, 50122 Firenze
Italia

“Dopo il mio spettacolo “Romana”, omaggio a Gabriella Ferri e “‘Sto core mio”, dedicato a Roberto Murolo, eccomi ora alle prese con questo nuovo ambizioso progetto che ‘parte’ insieme al mio nuovo album: “Il suono della voce” e da esso ne prende il titolo. Sono sempre stata un’anima curiosa ed ho unito la mia voglia di saper e scoprire al viaggio, cercando di respirare e riportare con me da ogni luogo visitato qualcosa che mi facesse ritornare in quel paese attraverso le sensazioni e le emozioni. Quale veicolo più appropriato se non la musica.

Il suono della voce”, canzone che ha scritto per me Ivano Fossati e che dà il titolo a questo mio nuovo lavoro, è soprattutto un viaggio nella musica del mondo raccontato attraverso canzoni edite, inedite, adattate, in lingua originale o stralciate.

Un progetto che parte da alcuni inediti italiani scritti per me da grandi autori, passando per alcune perle della tradizione Yiddish, Giapponese, Libanese, Portoghese, fino ad un esperimento nel creare un filo fra la mia lingua e il francese (Mars, adattamento di marzo di Di Giacomo), Diesis mein herz , (adattamento in tedesco della meravigliosa “Sto core mio” di Orlando di Lasso) e “Nina si voi dormite” della tradizione romana adattata in portoghese.

Un nuovo racconto nel ‘Teatro Canzone’ che frequento da diversi anni, dove grazie ad alcuni elementi scenici, all’uso di proiezioni e all’utilizzo di un mirato disegno luci, lo spettatore verrà coinvolto in un percorso visionario tra le molteplici etnie, in un tourbillon di canzoni, parole, immagini e luci che non si propone di raggiungere una meta precisa, quanto di inseguire il piacere del viaggio, della conoscenza.”

Tosca