UNA CASA DI BAMBOLA

31 Gen 2017 - 9 Apr 2017
di Henrik Ibsen
con Filippo Timi, Marina Rocco (nel ruolo di Nora)
con la partecipazione di Mariella Valentini
e con Andrea Soffiantini, Marco De Bella, Angelica Gavinelli, Elena Orsini, Paola Senatore
traduzione, adattamento e regia Andrée Ruth Shammah
produzione Teatro Franco Parenti / Fondazione Teatro della Toscana
foto di scena Tommaso Le Pera
Orari La durata dello spettacolo è di circa 2 ore e 50 minuti, intervallo compreso.
Quando:
31/01/2017 - 20:45–22:00
2017-01-31T20:45:00+01:00
2017-01-31T22:00:00+01:00

TOURNÉE

Novara Teatro Coccia 31/1 – 1/2/2017
Siena Teatro dei Rinnovati 3 – 5/2/2017
Roma Teatro Argentina 7 – 19/2/2017
Napoli Teatro Bellini 21 – 26/2/2017
Milano Teatro Franco Parenti 28/2 – 12/3/2017
Perugia Teatro Morlacchi 14 – 19/3/2017
Torino Teatro Carignano 21/3 – 2/4/2017
Genova Teatro Stabile 4 – 9/4/2017

Andrée Ruth Shammah dirige per la prima volta Filippo Timi nel capolavoro di Henrik Ibsen Una casa di bambola. Da regista donna, Shammah indaga il crollo del ‘maschile’ contemporaneo, posando la sua attenzione non sulla donna che si ribella, ma sulla solitudine dei personaggi maschili, che vengono tutti interpretati dall’estro espressivo di Filippo Timi. Nel ruolo di Nora, Marina Rocco.

Trama
Nora, la moglie, amata e vezzeggiata come una bambola, dell’avvocato Torvald Helmer, sta preparando l’albero di Natale. Sopraggiunge inaspettata l’amica Cristina, vedova e bisognosa di aiuto e a lei Nora rivela un segreto: otto anni prima ha contratto un debito con un certo Krogstad falsificando la firma del padre per poter pagare il soggiorno in Italia necessario alla guarigione del marito. La promozione a direttore di banca del marito sembra risolvere ogni cosa, ma Krogstad, impiegato nella stessa banca, ricatta Nora per ottenere una promozione. Quando Torvald, ignaro di tutto, vorrebbe licenziarlo per altri motivi, questi minaccia di denunciare ogni cosa se Nora non otterrà di far bloccare il licenziamento. L’intercessione della donna non ottiene alcun esito e Krogstad mette in atto la sua minaccia inviando una lettera a casa degli Helmer. Cristina, che ha riconosciuto in lui un antico innamorato, lo convince a recedere dal ricatto, ma è troppo tardi.