Mercoledì 5 marzo – ore 18.00
In occasione delle recite di Non si sa come Sandro Lombardi, Federico Tiezzi e la Compagnia incontrano il pubblico.
Ingresso libero
STORIA DI UN SODALIZIO: DAL “CARROZZONE” A “COMPAGNIA LOMBARDI – TIEZZI”
Riuniti sotto il nome “Il Carrozzone”, Federico Tiezzi e Sandro Lombardi debuttano nel 1972 a Firenze con La donna stanca incontra il sole, spettacolo che permette al gruppo di affermarsi come una delle esperienze di punta dell’allora nascente “teatro-immagine”, che rivendicava i diritti della visione su quelli della testualità come unico referente del fare teatro. L’affermazione a livello europeo è segnata da due lavori sul finire degli anni Settanta: Punto di rottura e Crollo Nervoso. Frattanto, proprio sul lavoro del Carrozzone, e su quello di gruppi come “La Gaia Scienza” di Giorgio Barberio Corsetti e “Falso Movimento” di Mario Martone, Giuseppe Bartolucci aveva coniato la denominazione critica di postavanguardia, a sottolineare un’esperienza culturale che, dall’impatto con una nuova spettacolarità di matrice metropolitana, si orientava sempre più marcatamente verso una sintesi di linguaggi.
Nel 1982 il gruppo assume la sigla di “Magazzini Criminali”, ispirata dalle parole di Jean Cocteau su Giorgio de Chirico, e il forte senso di una originaria cultura di gruppo non impedisce l’aprirsi a una fase in cui i ruoli tendono a differenziarsi: Tiezzi affianca la scrittura drammaturgica alla regia, mentre Lombardi e Marion D’Amburgo maturano la loro esperienza d’attori.
Conclusa l’esperienza della postavanguardia, Tiezzi inizia una ricognizione su alcune figure chiave dell’altro teatro del Novecento: Jean Genet, Samuel Beckett, Antonin Artaud, Heiner Müller, in cui l’approccio drammaturgico è filtrato sull’originaria cultura visiva legata alle esperienze di punta degli anni Settanta (arte concettuale, body art, minimalismo), col coinvolgimento diretto di artisti quali Alighiero Boetti e Mario Schifano, o architetti quali Alessandro Mendini e Gae Aulenti.
Successivamente, dopo aver coinvolto i poeti Edoardo Sanguineti, Mario Luzi e Giovanni Giudici sulla Commedia dantesca (1989-1991), la forte componente visiva degli esordi rivive in tre spettacoli che affrontano il tema edipico del rapporto padri-figli nella drammaturgia del novecento: Edipus di Giovanni Testori, Porcile di Pier Paolo Pasolini, entrambi 1994, e Nella giungla delle città di Bertolt Brecht, 1997.
Con la nuova denominazione di “Compagnia Lombardi – Tiezzi”, i due fondatori si sono affermati, a partire dagli anni Ottanta, per l’equilibrio mostrato tra la volontà di sperimentazione e ricerca e la capacità di realizzare spettacoli classicamente all’interno della tradizione del teatro d’arte. Sono di questi anni alcuni significativi lavori nei quali la tendenza alla connessione fra le varie arti (musica, arti visive, danza) si intreccia a un approccio drammaturgico sempre più serrato dal punto di vista testuale.
Contemporaneamente vengono affrontati con successo testi capitali della drammaturgia moderna: Zio Vanja di Anton Cechov (1999), Sogno di un mattino di primavera di Gabriele D’Annunzio (2007), alternando con equilibrio classici come Alessandro Manzoni (I promessi sposi alla prova, 2010) e contemporanei: da Thomas Bernhard a Luigi Pirandello fino all’esordiente Fabrizio Sinisi (La grande passeggiata, 2012).
Un amore di Swann, da Marcel Proust, 2012, diretto da Federico Tiezzi sulla drammaturgia di Sandro Lombardi segna il concretizzarsi di un sogno ed è l’inizio del lavoro sulla Ricerca del Tempo perduto.
Non si sa come, che succede all’allestimento di Un amore di Swann, costituisce un ideale “secondo tempo” di una riflessione scenica sull’ebbrezza e la tortura dell’amore: un amore inteso non solo come manifestazione emotiva, ma come lo spazio di una violenta verifica della “tenuta” della condizione umana nel momento della sua più alta e significativa tensione storica ed esistenziale.
La compagnia è stata presente, dal 1978 a oggi, nei principali festival internazionali ed è stata insignita di numerosi premi, tra i quali il Premio Mondello e molti Premi Ubu.