Dieci anni di Chantiers d’Europe: un’Europa in costruzione
Gli Chantiers sono nati dal desiderio di accompagnare i paesi europei colpiti dalla crisi del 2008 alla ricerca di un significato che andasse al di là della comunità economica. Quest’anno hanno preso il via nel bel mezzo di uno sconvolgimento globale che sta colpendo duramente i Paesi membri. È necessario individuare nuove forme di condivisione per prospettare un futuro comune.
Il teatro è, secondo l’etimologia, il luogo da dove si guarda gli altri, se stessi e il mondo. Il luogo dove si riuniscono gli esseri viventi.
In un momento in cui i confini sono chiusi, è più che mai urgente far circolare pensieri, iniziative, costruire ponti tra discipline e generazioni. Così il Théâtre de la Ville di Parigi, in seno al quale sono stati progettati e hanno preso vita le edizioni passate della manifestazione, hanno lavorato per ridisegnare gli Chantiers 2020 in un format online, un’edizione 2.0 necessaria per tener fede agli impegni definiti con i creativi invitati e stabilire un dialogo innovativo tra artisti e cittadini.
L’Europa è sempre al centro di questo progetto artistico e deve prendere in esame il proprio futuro insieme a tutti gli artisti, scienziati, filosofi che si riuniscono attorno al Théâtre de la Ville di Parigi.
L’intento è quello di rendere questo momento di isolamento un momento di “chiamata a raccolta” e di scambio. Per un’Europa in costruzione, dove c’è tanto da reinventare.
Focus Italia
Italia e Francia intrattengono stretti rapporti nel campo dell’arte e della cultura, costruiti in secoli di storia comune e fortificati dal presente. Tali legami, fondamentali, si esplicitano oggi attraverso l’educazione e la ricerca, materie che stanno alla base del nuovo corso promosso nell’ottobre 2019 al Teatro della Pergola a Firenze in occasione del lancio della Carta 18-XXI proposta dal Théâtre de la Ville di Parigi.
La Carta è un invito a immaginare e realizzare progetti concreti con e per i giovani del XXI secolo, giovani europei e del mondo intero. I firmatari, come il Teatro della Pergola, l’Académie de Paris, il Teatro São Luiz di Lisbona o il Festival Internazionale di Sibiu in Romania, si impegnano a costruire ponti tra generazioni, discipline, territori, lingue; inventando così nuovi spazi per lo scambio e il dialogo.
Dialogo, coltivato per secoli da Francia e Italia, oggi più che mai necessario. Di fronte alla crisi attuale, è necessario condividere pensieri ed esperienze, riflettere insieme sulle sfide artistiche, culturali e sociali che modellano e arricchiscono ogni giorno il comune ambito italo-francese nel cuore dell’Europa. Coltivandone, ovviamente differenze, progetti, modi di vivere.
In un momento in cui l’Europa potrebbe essere in pericolo, è essenziale pensare che il Teatro sia il luogo che consente di dialogare con pensieri diversi, attraverso lingue e strumenti diversi. La cultura e l’arte in particolare hanno un ruolo decisivo da svolgere.
La mancanza di cultura è una forma di confinamento ed è attraverso la conoscenza che si può trovare l’uscita di emergenza per sfuggire all’asfissìa. In un momento in cui tutti sono chiamati a costruire gli anni ’20 del XXI secolo mentre i confini sono chiusi, bisogna fare dei nostri teatri il luogo di una comunità unita, un riflesso dei nostri impegni e della nostra speranza.
Focus Italia
In video
L’Europa in costruzione – L’Europe en Chantiers, costruire un futuro comune
La stagione accademica franco-italiana di arte e cultura
“La nostra ambizione è aiutare i nostri studenti italiani e francesi a scoprire meglio se stessi, ad avere uno sguardo nuovo, anche quando pensano di conoscere gli altri Paesi, a viaggiare con maggiore cognizione, riflettendo su questioni artistiche, culturali e sociali condivise e quindi partecipare, attraverso il peregrinare di persone e menti, all’arricchimento del nostro ambito franco-italiano comune nel cuore dell’Europa.”
Gilles Pécout, rettore dell’Académie de Paris, promotore della stagione accademica franco-italiana delle arti e della cultura, firmatario della Carta 18-XXI.
Il Théâtre de la Ville e il suo principale partner italiano, il Teatro della Pergola, sono associati in questa stagione culturale per un Teatro condiviso. I due teatri hanno basato la loro collaborazione sull’importanza del dialogo tra nazioni, generazioni e discipline. Istruzione e cultura devono unirsi per costruire insieme prospettive comuni per il futuro, facendo dei nostri teatri il luogo di una comunità riunita, il riflesso del nostro impegno e della nostra volontà di speranza.
Durante la cerimonia di Palazzo Vecchio, studenti francesi e italiani hanno letto brani tratti dalla Carta 18-XXI e recitato poesie di Giacomo Leopardi e Lorenzo il Magnifico.
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Consultazioni poetiche
In paternariato tra Théâtre de la Ville e Teatro della Pergola, le “Consultations poétiques“: il teatro al telefono, così le poesie arrivano con una telefonata e gli attori che non possono ancora tornare sul palcoscenico portano una lettura nelle case, dedicano una prescrizione poetica, per creare un legame, un incontro, una condivisione di cultura e poesia.
Sette attori italiani sono stati mobilitati, sotto la direzione di Emmanuel Demarcy-Mota, per queste telefonate inaspettate con il pubblico: Maurizio Lombardi, noto per i suoi ruoli in The New Pope di Paolo Sorrentino e Pinocchio di Matteo Garrone, Giulia Bianchi Weber, Francesco Gori, Carolina Pezzini.
Sono coinvolti anche giovani attori de iNuovi – Teatro della Toscana: Maddalena Amorini, Claudia Ludovica Marino e Mattia Braghero.
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L’Italia a Parigi
Il Théâtre de la Ville propone dunque un nuovo modello in grado di unire le arti, le scienze e l’educazione attraverso la creazione di un nuovo spazio per il dialogo durante i mesi di giugno, luglio e agosto. Una nuova alleanza di artisti e personalità provenienti da diversi ambiti il cui desiderio comune è quello di stimolare e ispirare un nuovo immaginario.
Incontri Europei saranno pertanto organizzati all’Espace Cardin di Parigi e online, al fine di costruire prospettive comuni per il futuro. Il ruolo dell’Italia sarà centrale, grazie alla presenza di artisti come Marta Cuscunà, Dante Antonelli, Silvia Gribaudi, Marco d’Agostin e personalità come Marco Giorgetti, Direttore del Teatro Pergola di Firenze. Scienziati, professori e medici italiani si uniranno a questa riflessione.
Alla fine di questa tempesta, avremo “mantenuto la parola”, avremo imparato, riflettuto, scambiato e creato.
Alcuni incontri europei saranno ugualmente proposti in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e il Festival Italissimo.
Il testo originale da cui è tratta questa sintesi, sulla pagina del Théâtre de la Ville, è consultabile qui.